A tutti i credenti in Dio che leggeranno questa missiva, Capoferro, per misericordia divi¬na eletto di Benevento, con l’augurio di pace e carità in Dio.
Poiché, come dice l’Apostolo, “Tutti staremo davanti al tribunale di Cristo” a rendere conto di come ognuno ha condotto la sua vita, occorre prevenire il giorno dell’ultima mietitura e con lo sguardo all’eterno seminare ciò che potremo riprenderci in cielo con interesse centu¬plicato, tenendo salda la speranza e la fiducia, poiché chi con cura semina con cura racco¬glie, e chi semina in benedizioni raccoglie poi la vita eterna. E poiché è fonte di salvezza e meritorio per i […] divini visitare le chiese nei loro giorni, e poiché nel castello di Sepino è stata costruita una chiesa in onore di santa Cristina, per devolvere delle offerte votive per la salvezza dei fedeli […] vi preghiamo intensamente, esortandovi nel Signore, che, per la sal¬vezza delle vostre anime e per riverenza verso Dio, una volta all’anno vi rechiate e visitiate la suddetta chiesa nel giorno della festività di santa Cristina; e per fare in modo che meritia¬te il premio della vita eterna per quelle buone azioni che, coll’ispirazione di Dio, farete, noi per parte nostra, fidando nella misericordia di Dio onnipotente, della sua gloriosa madre, degli apostoli Pietro e Paolo e del beato Bartolomeo, che hanno la bontà di patrocinarci, con¬cediamo un’indulgenza di quaranta giorni, per le penitenze che siano state già inflitte a tutti coloro che pentiti e confessati avranno fatto visita nel giorno della festività suddetta alla già nominata chiesa; e preghiamo i vescovi qui sottoscritti, dei quali verranno apposti i sigilli, di conferire anche essi la medesima indulgenza.
Dato a Benevento il 13 agosto, anno quattrodicesimo dell’indizione, nell’anno del signore 1271, mentre la Sede apostolica è vacante per la morte di papa Clemente.
Io, N., vescovo di Ariano, concedo quaranta giorni d’indulgenza.
Io, vescovo di Alife, concedo quaranta giorni d’indulgenza.
Io, N., vescovo di Larino, concedo quaranta giorni d’indulgenza.
Io, vescovo di Sant’Agata, concedo quaranta giorni d’indulgenza.
Io, G., vescovo di Frigento, concedo quaranta giorni d’indulgenza.
Io, Benedetto, vescovo di Ascoli Satriano, concedo quaranta giorni d’indulgenza.
Io, vescovo di Avellino, concedo quaranta giorni d’indulgenza.