Lettera d’indulgenza del legato apostolico (Benevento, 14 luglio 1463)

Bartolomeo di Ravenna, per grazia di Dio cardinale-prete della Chiesa Romana del titolo di San Clemente, legato apostolico nel Regno di Sicilia al di qua del Faro, con l’augurio della salvezza nel Signore a tutti i fedeli che riceveranno questa missiva.

Lo splendore della gloria del Padre, che illumina il mondo con la sua chiarezza ineffabi¬le, tanto tiene dietro con favore benigno ai pii desideri dei fedeli che sperano nella maestà della sua clemenza, quanto la loro devota umiltà è corroborata dalle preghiere dei santi. Volendo pertanto che la cappella del Santo Salvatore, sita nella chiesa di Santa Cristina di Sepino, nella diocesi di Boiano, sia onorata coi debiti onori, e che i fedeli di Cristo vi si rechino più volentieri per la loro devozione, in quanto si vedono beneficiati più riccamente dai doni della grazia celeste, fidando nella misericordia di Dio e dei beati apostoli Pietro e Paolo e del beato Bartolomeo, che hanno la bontà di patrocinarci, concediamo un’indulgenza di cento giorni valida nel presente e nel futuro, per le penitenze che siano state già inflitte a tutti coloro che pentiti e confessati avranno fatto devotamente visita, e le abbiano porto la loro mano benefattrice, alla suddetta cappella nel giorno di Natale, di Pasqua, di Pentecoste e nella festività di santa Cristina. Ed a testimonio di tutto ciò abbiamo fatto redi¬gere e registrare le presenti lettere, munite del nostro più grande sigillo rotondo.

Dato nel castello della città di Benevento, nell’anno del Signore 1463, il 14 di luglio, anno quinto del pontificato di sua santità Pio II, per grazia divina papa.