Vengono ancora una volta eseguiti “lavori di riparazione e innovazione” all’Organo della Chiesa Madre. Viene stipulato un contratto dall’Arciprete Celestino Finizia e da Giuseppe Bochicchio con l’organaro Giovanni Petillo di Napoli. La spesa è preventivata in L. 1200 ed il lavoro sarà ultimato entro l’anno successivo. Si tratta di lavori “al mantice, la consola e pedaliera”.
I lavori per la Chiesa resteranno sempre al centro della attenzione dei Sepinesi. Infatti nel 1911, su iniziativa del nuovo Arciprete D. Vitantonio Sanzò, si costituirà un Comitato per eseguire lavori di restauro. Il Progetto verrà redatto dal Geometra Michele Rago e si prevederà una spesa di L. 30.000. Verrà chiesto “obolo ai Cittadini e sussidio al Ministero di Grazia e Giustizia per L. 5.000”. I lavori, con contratto, saranno affidati all’Impresa Angelomaria Franchella. Per completare i lavori occorreranno altre L. 6831,60.
Nel 1913 il Genio Civile eseguirà il collaudo dei lavori ultimati, mentre il Ministero non autorizzerà il sussidio richiesto poiché i lavori stessi non sono ancora ultimati. Nel 1924, finalmente, i lavori verranno completati e si effettuerà il collaudo definitivo. I lavori consisteranno in “pavimentazione della Chiesa – Muro divisorio tra Chiesa e Campanile – Rinzaffo al soffitto – Intonaco a stucco – Decorazioni – Pietra per pilastri – Pavimentazione Tesoro – Scala accesso ad Altare Maggiore – Pavimento Sagrestia – Muro divisorio…”.