“Questo paese che è mio
un giorno mi sarà tolto,
ma ora chi può farmi spavento?
Come un bambino che è solo
mi rifugio tra le sue braccia …”
“Sepino”
Sepino, ogni giorno
con la sua aria di sempre!
Vedo una fanciulla affacciarsi
alla piazzetta pettegola,
si fa donna guardando,
in silenzio cuce la sua veste di sposa.
Sepino ogni giorno
entra dalla finestra e mi vuole.
Bel nome che sa di siepi e rovi:
è il mio ragazzo della casa accanto,
è ogni pietra
è montagne e cieli e foreste,
è tutto ciò che so e che ho avuto, sono nata per conoscerlo.
Come da un treno in corsa passò
e fu solo Sepino,
un nome scritto sul muro.
Prima e dopo di me
più in là di tutto
trascorse senza andar via.
… si, mi ricordo del luogo e della gente,
di voci tenere e strane
e del mio primo bacio dell’amato!
Ora sorgevamo dalla tenebra segreta
e già da tempo eravamo tutt’uno:
un nome scritto sul muro.
Laura Vitone, poetessa sepinese