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Il Giornale di Santa Cristina 2013                         5

Il saluto                                                                    9 gennaio 2013
del Sindaco

Cari concittadini, è giunto il giorno dell’anno che tutti noi   mo alle nostre radici di popolo forte e coeso, se risco-
Sepinesi aspettiamo con ansia e trepidazione:                   priamo l’amore per la nostra terra, la nostra identità, allo-
il giorno del suono delle campane,                              ra … solo allora noi saremo forti!!!!
il giorno della memoria e della venerazione,                    Sento di dover manifestare, con tutta me stessa, l’intima
il giorno della fratellanza e della comunanza dei Sepinesi      grandezza della festa di Santa Cristina, che grazie alla
nel mondo,                                                      sua semplice ma vivida lucentezza, è l’occasione per
il giorno del cartoccio, dei bambini, delle verginelle, delle   dimostrare che questo spirito è più vivo che mai e che,
candele della pace;                                             sotto gi occhi vigili della nostra Protettrice, dimostreremo
il giorno luminoso di Santa Cristina di gennaio.                sempre la nostra vicinanza e il nostro affetto a chi è solo
Ogni anno si rinnova il rito degli auguri e, con la medesi-     e ne ha più bisogno.
ma, se non maggiore, emozione dell’anno scorso, mi              Ma perché questo non sia solo un augurio, noi ammini-
rivolgo a tutti voi per condividere l’auspicio di un nuovo      stratori siamo al lavoro in prima linea.
anno pieno di fede, di salute e di serenità.                    Il nostro compito è innanzitutto quello di impegnare tutte
Questa festa così chiara e così limpida, che si veste dei       le energie migliori per cambiare in meglio la vita del
colori dell’inverno e che accarezza da sempre i nostri          paese ed il cammino intrapreso ci obbliga, per dovere
animi, cade in un momento difficilissimo per l’Italia intera,   istituzionale ma anche e soprattutto etico e morale, ad
che sta attraversando la crisi economica più dura del           essere sempre vicini alle esigenze di tutti, nessuno
dopoguerra.                                                     escluso.
Una crisi ulteriormente aggravata dall’instabilità del qua-     Nell’imminenza di un nuovo ciclo annuale, viene sponta-
dro politico e che si ripercuote ormai da tempo sul nostro      neo richiamare un altro compito fondamentale per coloro
sistema sociale chiedendo sacrifici intensi alle famiglie,      che hanno la responsabilità di amministrare un territorio:
ai lavoratori, ai giovani delle nostre piccole comunità:        guardare al futuro e farlo con coraggio ed obiettività.
forse mai come in questo momento sentiamo la gravità            Di fronte alle scelte politiche, non bisogna mai ripiegarsi
della storia che stiamo percorrendo.                            sul presente, ma seguire la strada proiettata verso una
Pur tuttavia possiamo affrontare meglio le complessità, le      dimensione futura, per quanto in salita essa possa
difficoltà e le asperità della vita pubblica e privata solo se  essere.
restiamo uniti e se manteniamo lo spirito della solidarie-      Ritengo che le difficoltà imposte a tutti noi dalla crisi si
tà, del consenso e della partecipazione. Se mettiamo da         debbano trasformare in un’occasione per riappropriarci
parte egoismo, egocentrismo, individualità e tutti quei         responsabilmente della volontà di crescita. La recessione
falsi valori che dividono e frazionano le genti, se tornia-     ci obbliga a pensare e a riprogettare, a darci nuove rego-
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