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42 Il Giornale di Santa Cristina 2013

L ’angolo della poesia

   Vurria essere                                                    Un giorno

Vurria esse ricche, ma ricche assaie                        Il mattino ha un volto strano:
pe dà a magnà a chi nà magnate maie                         il letto la finestra il libro aperto
e fra tutte esse ru chiù potente                            la stufa ancora calda di caffè profumato
pe putè aiutà tutta qualle gente                            la campana della messa la campana della scuola.
che da sempe, da quante è nata                              Che destarsi universale!
è stata sempe e sule sfortunata;                            Nessun problema, tanti problemi …
verria esse nu rè, n’imperatore                             Non incominciamo, per favore!
nu scienziate o nu grande dottere                           Mi spostano sulla scacchiera come pedina:
e na medicina ròssa putè n’ventà                            manca un bottone alla camicia,
c’alleviasse la sofferenza a tutta l’umanità;               la c’è una ragnatela,
vurria esse nu maghe o nu stregone                          che infaticabili tessitori sono i ragni!
e che le mane putè nciarmà l’amore                          Ravviarsi in fretta,
e addò ce stà la uerra fa turnà                             entrare nel gioco avventuroso della strada:
la pace, ru sorrise e la libertà !!                         voci roche, voci tenere, voci limpide,
                                                            voci che fanno finta di niente.
                                         Nicola Mancinelli  Salire, scendere
                                                            Muoversi come un automa
Preghiera mariana                                           Nel posto sbagliato.
                                                            Sulle colline di una città felice
O Maria, madre nostra t’invochiamo                          Hanno impiccato un uomo:
Noi tutti qui che peccatori siamo                           forse, ma nessuno lo sa,
Ma abbiamo per te, si tanto amore                           è morto per quel che ci fa vivere!
Con vera fede e con sincero cuore.                          Viene la notte che finge una gran pace,
                                                            è questa l’ora dei piaceri proibiti:
   Aiutaci, Maria mentre lottiamo                           scrivere una triste poesia,
   Alla quale tutti quanti aneliamo                         letteratura negra o un giallo di Simeon?
   Contro il male per un mondo migliore                     Infine così stanca, così sconfitta
   E fai che siamo forti nel dolore.                        Chiudi il libro e ascolta il debole gemito del Silenzio.
Posa o Maria su di noi sempre il tuo sguardo                Domani verrà ancora domani
Stendilo su di noi e vi rimanga saldo                       Bello e ingannevole come una promessa.
Fai che il monito della tua misericordia                    Un giorno. Un altro giorno.
Sia fra di noi sempre concordia                             Ogni Casa e Tutto,
   Lungo questo sentier nostro terreno                      Niente e Nessuno.
   Fa che d’amore il nostro cuore sia pieno,
   dacci conforto nelle nostre pene                                                                              Laura Vitone
   spronaci ad aiutare ed a voler bene.
Affinché in un angolo del Cielo
Nell’aldilà del misterioso velo,
Tutti con te ritroviamo alfine
Dov’è amore e luce senza fine.

                                  Amodio Arienzale, Prato
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