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44 Il Giornale di Santa Cristina 2013

               IL NOSTRO PASSATO

Carcerazioni facili: abuso di potere con vizietto

Il dodici Febbraio 1804, nella Città di Sepino, si pre-  quattro, ed il suddetto Nunzio, non avendo altro che
sentarono davanti a Raimondo Di Cosmo, Giudice a         grani cinque, fu costretto a darceli e dovette di più
Contratti1, i Sigg. Antonio Vincenzo, Vincenzo Del       andare nella Masseria nella stessa notte a prender-
Russo, Mariangelo Della Ripa, Michele Della Ripa,        li due galline”.
Francesco Vignone, Cerese Nunzio, Pietro Vicenzo,        Invece “li predetti Pietro e Vincenzo di Vincenzo
Vincenzo di Vincenzo e Carmine Pezzente, tutti           hanno asserito, che alli 8 di Gennaio corrente anno
della Città di Sepino in Provincia del Contado di        1804, verso l’ore due di notte, ritirandosi dalla casa
Molise, per rendere libera e pubblica testimonianza      di Biaggio Civitillo per andarsene nelle di loro rispet-
in merito ad episodi di corruzione e abuso di potere     tive case, per strada furono presi dagli stessi
di alcuni Guardiani preposti a tutelare l’ordine pub-    Guardiani li quali per ricattarli volevano condurli in
blico successi poco tempo prima.                         carcere, dal che Vincenzo di Vincenzo per essere
I primi quattro dei “predetti costituiti Antonio,        liberato li diede il fazzoletto ma questi glielo restitui-
Vincenzo, Mariangelo e Michele hanno asserito che        rono e forzatamente richiusero entrambi nel
il sette dello scorso mese di Gennaio corrente anno      Carcere. La mattina seguente, per uscire dal quale,
trovandosi con molti altri paesani nella case di         il suddetto Pietro li dovè carlini cinque e Vincenzo
Cristina Barile vedova del fu Adamo Vincenzo si          rotoli due di carne di Porco”.
misero a giocare un poco di vino alla “morra”, ossia     Infine “il riferito Carmine, anche con giuramento, ha
alle dita, e nel mentre stavano cosi divertendosi,       dichiarato che verso li venti del mese di Dicembre
verso l’una e mezza di notte, furono colà sorpresi       dello scorso anno 1803, non ricordandosi il giorno
dalli Guardiani, ossia Armigieri di Sua Ecc.za il        preciso, passando davanti le Carceri per andarsene
Principe e Padrone di questa Città, li quali, impu-      in campagna a governare e custodire i suoi anima-
gnando le armi ed impedendo che nessuno si fosse         li, circa le ore due di notte, se li fecero intorno li
mosso, ad uno ad uno furono perquisiti. A chi pre-       medesimi Guardiani per perquisirlo e trovandogli
sero la sabbia, a chi il coltello chiuso per uso di      addosso un Coltello pecoraresco colla punta rotta,
tagliare il pane, ed a chi una cosa e a chi un’altra.    detto anche Ciuccaturo, li dissero essere coltello
Con viva forza furono presi solo li presenti costitui-   proibito e per questo meritava la Galera, che però
ti, poiché gli altri compagni se ne fuggirono.           poteva se dava loro una buona mangia; esso non
Vennero trasportati in una Bottega sita al Mercato,      trovandosi cosa alcuna per darcela, mandò a chia-
in dove la moglie di uno dei Guardiani vende il vino     mare il Fratello, acciò avesse accorso per aiutarlo,
e pretendevano di rinchiuderli nel carcere. Per evi-     ed avesse portato qualche somma di denaro per
tare che ciò accadesse, Vincenzo li promise grani        poterlo liberare, e con un tale inganno gli tolsero
venticinque che però al momento non aveva,               ducati sette e mezzo, e ciò nonostante lo rinchiuse-
lasciando in pegno la casacca che aveva addosso.         ro nel carcere, ma la mattina essendosi costituito
Ma per riaverla, la mattina seguente li dovette dare     dinanzi al Gov,re2 Sig. D. Fortunato Trevisano il
i promessi grani 25; Antonio li dovette dare un roto-    quale avendo veduto il detto Coltello di non essere
lo di lardo; mentre il Mariangelo grani 26 e mezzo;      proibito, lo mandò via libero senza però ricuperare
e Michele, non avendo che dargli, gli presero la         li detti ducati sette e mezzo, che gli furono negati
casacca e per riaverla si impegnò per lui il Sindaco     dalli detti Guardiani”.
Carmantonio Maglieri che dovè mandare grani 12 e         Dopo tutto ciò li predetti costituiti hanno richiesto
mezzo”.                                                  Noi di formare sulle mentovate cose pubblico atto.
Altri due e cioè “li suddetti Francesco e Nunzio         Un bel vizietto, non vi pare?
hanno poi asserito, che alli 31 Dicembre dello stes-
so anno 1803, andando in campagna e passando                                                              A cura di Osvaldo Ferrante
per la Porta fuori la Città verso le ore tre circa di
notte, furono colà sorpresi dalli medesimi               1Giudice a Contratti: presenza obbligatoria nella stipula degli atti nota-
Guardiani, li quali assolutamente li volevano porta-     rili, serviva a garantire la correttezza formale e legale dell’atto che le
re carcerati e, poiché non vi era motivo, vi si oppo-    parti e testimoni fossero effettivamente presenti e consapevoli del signi-
sero e, col buono, cominciarono a pregare i mede-        ficato dell’atto stesso.
simi di lasciarli andare ma a niente servirono le pre-   2Governatore: a lui erano riservate prevalentemente le funzioni giuri-
ghiere ed il suddetto Francesco li dovè dare carlini     sdizionali di prima istanza.

                                                         Fonte Archivistica / Archivio di Stato – Campobasso / Protocolli Notarili
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