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Il Giornale di Santa Cristina 2013 19
La città romana di Saepinum
Il territorio, l’area urbana e la cinta muraria
La storia insediativa di Sepino, quella preistorica, poi La cinta muraria è poi segnata dalla presenza di torri a
sannitica, romana e medievale è antica e unica per la ric- pianta circolare, in origine 29, oggi visibili solo 19, poste
chezza delle testimonianze ancora leggibili sul territorio. a circa 20 m. l’una dall’altra. Ciascuna torre era compo-
Questa ricchezza trova motivazione nella varietà di risor- sta da due piani, il primo posto allo stesso livello del cam-
se e potenzialità offerte dal territorio: luogo di incontro tra minamento di ronda e il secondo, luogo di avvistamento,
due assi stradali di grande importanza nell’ambito del- a circa 11 m. di altezza.
l’organizzazione delle antiche vie di comunicazione, il L’ingresso al centro abitato è segnato dalla presenza di
tratturo Pescasseroli – quattro porte monu-
Candela e la strada mentali poste alle
che dal Matese, attra- estremità delle due
versando il tratturo, strade principali che
collegava la Campania definiscono la struttura
con la costa molisana, e lo sviluppo degli
posto alle falde del insediamenti romani: il
Matese, i cui rilievi rap- cardo e il decumano,
presentavano in ogni che nel caso di
caso elemento di sicu- Saepinum ricalcano il
rezza e protezione per tracciato delle due vie
le popolazioni, nei di comunicazione che
pressi del fiume qui si incrociano.
Tammaro, fonte di rifor- Le quattro porte pren-
nimento idrico fonda- dono il nome dalle
mentale per la soprav- località e dai luoghi
vivenza e le attività Altilia. Porta Bojano coperta dalla neve verso cui si aprono:
economiche locali. Un luogo quindi non scelto a caso, Bojano, Terravecchia, Benevento e Tammaro. Esse pre-
ma nel quale erano presenti tutti gli elementi fondamen- sentavano tutte la stessa struttura architettonica e deco-
tali per il raggiungimento e il mantenimento di buone con- rativa: a un fornice fiancheggiato da due torri circolari
dizioni di vita sociali ed economiche di un centro urbano con, sul prospetto esterno, un’iscrizione dedicatoria che
di epoca romana. Peraltro luogo già scelto, per le stesse ricorda il nome dei due finanziatori della cinta muraria,
motivazioni, dai Sanniti, la popolazione preromana che Tiberio e Druso, figli dell’imperatore Augusto; l’iscrizione
qui aveva trovato le condizioni ideali per insediarsi nel IV è posta tra due statue raffiguranti barbari in catene, sim-
a. C. e costruire sui rilievi il centro fortificato (l’oppidum) bolo probabilmente della popolazione germanica ridotta
di Terravecchia, il rifugio, a metà altezza il tempio, in loca- in schiavitù dalle truppe romane al comando di Druso.
lità San Pietro in Cantoni, e a valle il vicus, il luogo di Nella chiave di volta del fornice è raffigurato a rilievo, nel
scambio e di mercato, l’area recintata da cui deriva il caso della Porta di Bojano, una figura barbuta identifica-
nome saepio, recinto, probabilmente radice di Saepinum. bile con Ercole; le altre porte erano protette da altrettan-
Quando, dopo aver sconfitto i Sanniti al termine di una te divinità: Marte per Porta Benevento, Venere per Porta
lunga guerra che vide Sepino teatro di un’importante bat- Terravecchia e, si suppone, un’altra divinità femminile per
taglia nel 293 a. C., i Romani decisero nel corso del I a. Porta Tammaro.
C. di concedere alla comunità locale la cittadinanza La struttura delle porte, così come descritta, è oggi leg-
romana e di elevare il centro a Municipium, l’insedia- gibile solo per Porta Bojano, unica completamente rico-
mento fu interessato da un intervento strutturale e archi- struita nel corso dei restauri degli anni passati. L’ingresso
tettonico che ne modificò completamente l’aspetto. alla città tramite le porte era però filtrato dalla presenza
Intervento di forte impatto simbolico oltre che funzionale di un cortile, chiuso verso la città da una porta di legno a
per la nuova città è la realizzazione della cinta muraria, doppio battente, all’interno del quale avveniva il conteg-
che racchiude al suo interno un’area di forma quadran- gio dei capi di bestiame i cui conduttori dovevano paga-
golare di dodici ettari e si sviluppa per 1270 m. circa. re un dazio per attraversare l’abitato e poter continuare il
Le mura, alte intorno ai 5 m, furono realizzate in opus proprio viaggio verso le pianure pugliesi.
reticolatum, utilizzando blocchetti di calcare del Matese Oggi quel dazio non esiste più e le porte di Saepinum
sagomati a forma di piramidette, chiamati cubilia, inca- introducono i visitatori a un luogo speciale e unico, dove
strati in modo tale che il paramento esterno delle mura il passato e il presente convivono e dove l’uomo moder-
ne mostra solo la base quadrangolare, creando appunto no, passeggiando tra pietre e natura, si trova proiettato al
un reticolo. Nello spessore, di circa 1,80 m, le mura erano centro di un’antica città romana e ha l’occasione di rivi-
in opera cementizia. La parte alta era definita da una cor- vere la quotidianità dell’uomo antico, le sue difficoltà, i
nice di blocchi parallelepipedi, che segnavano il piano suoi divertimenti, le sue attività, la sua religiosità, la sua
del cammino di ronda, ampliato all’interno da impalcatu- vita pubblica. E qui inizia il viaggio.
re di legno. Nella Rescigno