Page 14 - .: Il Giornale di Santa Cristina di Sepino :.
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Pomeriggio del 21 luglio 2013, un temporale fortissimo fino          carnefice. Ben tre quadri sono stati riprodotti nella splendida
alle 19, tanto da far temere che la rappresentazione dei mar-       piazza N. Prisco, gremita per l’occasione: la vergine condotta
tiri di Santa Cristina saltasse. Invece, il nutrito staff che s’im-  al tempio di Apollo, Santa Cristina trafitta dalle frecce e, infine,
pegna per realizzare questa bellissima e ormai importante           il letto di morte della Santa bambina, sul sagrato della chiesa
manifestazione ha garantito la riuscita della stessa, con abne-     a lei consacrata. Qui, tutti i figuranti hanno intonato - insieme
gazione, umiltà e devozione.                                        ai componenti della Schola Cantorum - i canti di devozione in
Modificato rispetto all’anno precedente, il percorso ha visto        onore della protettrice di Sepino.
la partenza presso il “Mascherone”, dove i figuranti hanno           Un grazie doveroso e sentito, da parte di tutta la comunità,
rappresentato l’arrivo dei pellegrini con le reliquie e il batte-   va a quanti si sono prodigati per la riuscita della rappresenta-
simo della Santa. Il quadro successivo, realizzato davanti alla     zione dei martiri: Don Antonio, tutto il Comitato Festa Santa
sala S. Stefano, raffigurava la carcerazione della giovane Cri-       Cristina, Maurizio Ferrante, Alessandra Mosca, Maria Vi-
stina per ordine del malvagio padre, Urbano, il quale la per-       gnone, Pietro Graziano, la Schola Cantorum, le sarte Gio-
seguitò poiché voleva che la figlia si dedicasse completamente       vanna Tiberio e Silvia Zepedeo e tutti i volontari che hanno
al culto degli dei.                                                 offerto il loro aiuto per la realizzazione delle scene.
Proseguendo nel tragitto, in pieno centro storico, era allestita
la scena in cui la martire doveva essere annegata nel lago di                                                               Brenda Arcari
Bolsena. Nella zona sottostante l’ingresso posteriore alla
chiesa madre, si è rappresentato il martirio in cui Santa Cri-
stina viene gettata in una fornace, questa volta per volere del
prefetto Giuliano.
Secondo un cammino ben studiato, poi, i devoti hanno am-
mirato, presso lo spiazzo antistante la chiesa di Santa Maria,
la scena in cui Santa Cristina veniva torturata dalle serpi che,
miracolosamente, non la uccisero ma si accanirono sul suo
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