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Il Giornale di Santa Cristina 2014
VIAGGIO IN AFRICA
Tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio di FONTEM a 30 chilometri ma raggiungibile in una ora e mezza
2014, insieme con due sacerdoti, ab- di strada polverosa. Qui, negli anni ’60 la tribù dei Bangua rischiava
biamo fatto un viaggio missionario in Ca- l’estinzione per mortalità infantile e varie malattie. Un gruppo di
merun. Abbiamo fatto visita a don medici e volontari, inviati dal Movimento dei Focolari, in situazioni
Antonio Mascia, sacerdote della diocesi molto precarie, hanno offerto i primi soccorsi e salvato la tribù.
di Trivento, ora parroco a Fonjumetaw Oggi è una realtà conosciuta in tutto il Camerun e anche oltre.
nella foresta africana. Abbiamo condiviso Sono nate tante opere: una centrale idroelettrica, una falegname-
per alcuni giorni la sua attività pastorale a ria, una grandiosa chiesa, una scuola residenziale per le superiori
servizio dei vari villaggi, delle scuole, delle e soprattutto un meraviglioso e qualificato ospedale che offre un
famiglie. ottimo servizio. Ma in tutto questo si respira un clima di rispetto,
La gente vive nel duro lavoro manuale di collaborazione, di amore frutto del Vangelo vissuto.
della terra. Le case sono fatte con mattoni Tra i primi ad arrivare in questo luogo è stata Pia Fatica, una oste-
e coperte in lamiera, manca l’acqua e trica originaria di Oratino ma molto conosciuta a Sepino per il suo
spesso anche l’elettricità; c’è però tanta di- servizio svolto da noi negli anni ’60.
gnità, condivisione e accoglienza per chi Oggi ha 85 anni ma è ancora molto attiva nell’ospedale, un esem-
viene da fuori. pio di una vita spesa totalmente per amore di quella gente.
Le poche giornate sono passate veloce- E’ stata felicissima della nostra visita, ricorda tanti di Sepino e i
mente e con un programma ben fatto ab- suoi racconti vivaci, lucidi, concreti, portano subito nel sopranna-
biamo incontrato tante persone e tante realtà turale.
organizzate per la promozione spirituale e Ha scritto una lettera ai sepinesi per ringraziare per i doni e le of-
umana della gente del posto. Abbiamo visto il ferte che la nostra comunità ha inviato; saranno utilizzate per la
dispensario dove si danno le medicine e i soc- cura di malati e bambini bisognosi di aiuto.
corsi essenziali; la centrale idroelettrica che Per me questo viaggio è stato una esperienza molto bella che mi
porta la corrente alla missione; le numerose ha arricchito molto spiritualmente ed umanamente. E’ stato un
scuole dall’infanzia alle superiori. Abbiamo par- modo concreto di attuare, almeno per qualche giorno, l’indica-
tecipato alle vivaci celebrazioni eucaristiche con zione di Papa Francesco di andare alle periferie del mondo.
bellissimi canti accompagnati con danze in sinto-
nia con la liturgia che favoriscono la preghiera e Don Antonio Arienzale
la partecipazione.
L’incontro con il Consiglio pastorale e diversi sa-
cerdoti ci ha dato la possibilità di riflettere e appro-
fondire le conoscenze della comunità sparsa in tanti
villaggi in mezzo alla foresta collegati con strade in
terra battuta, polverose nella siccità e piene di fango
quando piove.
Le impressioni che ho avuto sono quelle di una comu-
nità giovane con tanti ragazzi che sbucano dappertutto
e affollano le numerose scuole. C’è desiderio di cultura,
di conoscere per emanciparsi. Le famiglie e anche i ragazzi
devono impegnarsi per le spese della scuola.
Si incontra una Chiesa ben organizzata, vivace, matura,
partecipata soprattutto da giovani e ragazzi.
Si percepisce un grande senso di spiritualità in tante mani-
festazioni.
Per un giorno e mezzo abbiamo fatto visita anche alla cittadella
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