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Il Giornale di Santa Cristina 2014
LA CITTÀ ROMANA DI SAEPINUM
Il Decumano e il Cardo
Il visitatore odierno, come l’antico pastore, muovendosi sul trat- Sul lato destro della strada, subito dopo il quartiere abitativo, il
turo che dall’Abruzzo conduce in Puglia, incontra lungo il proprio marciapiede si eleva per dare spazio al podio di un Tempio a
cammino la ricca e suggestiva città romana di Saepinum. pianta quadrata, caratterizzato da un alzato in muratura mista
L’ingresso alla città è segnato dalla presenza di una della quattro di pietre e mattoni laterizi.
porte di cinta, Porta Bojano, costituita da una struttura ad unico Al fianco del Tempio è posto il Macellum, il mercato adibito alla
fornice, affiancato da due torri di sicurezza laterali, dalla quale vendita di generi alimentari, costituito da un cortile centrale esa-
si accede ad un cortile interno. Qui le guardie e gli addetti effet- gonale su cui si aprono le singole botteghe. Al centro del cortile
tuavano i controlli su visitatori, merci e animali. Il dazio era im- era presente una vasca, in origine coperta da un portico in
posto alle greggi che necessariamente dovevano attraversare la legno, oggi sostituita da una grande macina in pietra probabil-
città per proseguire il proprio viaggio verso le pianure pugliesi. mente proveniente dal mulino ad acqua che sorge nelle vici-
Un’iscrizione presente su uno dei conci della porta, databile al nanze di Porta Benevento.
168 d.C., diffida i magistrati di Saepinum e Bojanum dal com- L’incrocio tra il Cardo e il Decumano è segnato dalla presenza di
mettere soprusi nei confronti dei conductores di greggi imperiali due luoghi fondamentali nello sviluppo urbanistico romano: la
che attraversavano la città. La questione era di tale importanza basilica e il foro.
da aver attirato l’attenzione dei prefetti del pretorio. La basilica è costituita da un edificio a pianta rettangolare, con
Superati controlli e dogana, il viaggiatore antico e moderno si una navata centrale circondata da un peristilio di 20 colonne,
trova così al centro della strada principale della città, il decu- che sostenevano la copertura, probabilmente una piattabanda
mano, cuore economico e sociale del centro abitato. I decumani, lignea con finestre. Era luogo di incontri e confronti finanziari,
insieme con i cardi, rappresentano gli assi principali intorno ai commerciali e politici, oltre ad essere predisposta per l’ammi-
quali si sviluppano generalmente le città di fondazione romana. nistrazione della giustizia. Alla basilica si accede tramite un in-
L’orientamento del decumano seguiva solitamente l’andamento gresso che lo poneva in relazione stretta con l’altro luogo chiave
ovest – est, mentre il cardo segnava l’asse nord – sud. Nell’area della vita civile e politica romana: il foro
dell’antica Saepinum sono indagati nello scavo solo i principali, Il foro è il cuore della città romana, lo spazio aperto ma delimi-
ma sicuramente la struttura urbana aveva una viabilità interna tato da edifici pubblici, in cui i cittadini avevano modo di incon-
più ampia e complessa. trarsi e discutere; per i governatori della città luogo privilegiato
Nel caso di Saepinum il decumano è posizionato in corrispon- nel quale mettere in gioco la propria forza e credibilità attra-
denza del tratturo Pescasseroli – Candela e all’interno della città verso la realizzazione di opere e luoghi destinati all’utilizzo pub-
è la strada che conduce da Porta Bojano a Porta Benevento, blico.
mentre il cardo segue il tracciato del tratturello che dai monti Il foro sepinate conserva l’iscrizione dedicatoria con la quale
del Matese scendeva a valle verso il fiume Tammaro ed è deli- sono resi immortali i nomi dei due magistrati che ne finanzia-
mitato dalle porte Terravecchia e Tammaro. rono la pavimentazione, scritti in lettere di bronzo colato all’in-
Attraversata Porta Bojano, quindi, i visitatori entravano in una terno delle scanalature incise nella pietra: Caio Papio e Faber Caio.
città che immaginiamo ricca di vita e attività. Il decumano si pre- Al centro dello spazio a pianta trapezioidale si trovavano due
sentava come una strada molto moderna, lastricata al centro statue d’imperatori, una probabilmente dedicata ad Augusto, di
con pietre levigate, segnata ancora oggi dal passaggio, nei secoli, cui restano i basamenti in opera quadrata e parti di iscrizioni.
di carri e bestiame. Al passeggio dei pedoni erano riservati i due La presenza dell’immagine di Augusto suggerisce di datare la
marciapiedi lungo i quali si aprivano decine di tabernae che realizzazione di gran parte del foro e degli edifici pubblici che lo
esponevano su banconi rivolti verso l’esterno quanto di meglio delimitano a quella fase di grande rinnovamento urbanistico e
potessero offrire, come mostrano i solchi ancora riconoscibili architettonico che la città di origine sannitica visse in età augu-
sulle soglie delle botteghe con i fori ai quali erano fissati i ban- stea.
coni. Le tabernae erano poste al piano terreno degli edifici che A questa stessa fase costruttiva appartengono molti altri edifici
costituivano il quartiere abitativo. Dai locali commerciali si ac- che il visitatore avrà curiosità di conoscere. Luoghi che hanno
cedeva alle stanzette sul retro utilizzate come dormitori. Al cen- offerto riparo e hanno accolto nei secoli gli abitanti di questa
tro degli edifici, formati anche da più piani, in alcuni casi erano terra e che ancora oggi continuano ad affascinare per la conti-
presenti gli impluvia utilizzati per la raccolta dell’acqua piovana. nuità di utilizzo e per la meravigliosa vista che offrono. E tanto
A coprire e preservare persone e merci dalla pioggia e freddo ancora è sepolto sotto il manto erboso che ricopre la terra ine-
invernale e dal caldo estivo un alto porticato di legno, sorretto splorata, tesori nascosti che tanto di più potrebbero raccontarci
da colonne in pietra, correva lungo i due marciapiedi. Sono an- del passato di un territorio che non ha mai smesso di nutrire i
cora oggi riconoscibili conci di pietra sopraelevati, sorta di strisce suoi abitanti e accogliere i passanti.
pedonali tridimensionali, poste a distanza cadenzata, per facili-
tare l’attraversamento dei pedoni da una parte all’altra della Nella Rescigno
strada che immaginiamo, nel periodo invernale, ricoperta di
fango e acqua e di tutto ciò che veniva gettato direttamente
dalle tabernae.
Il viaggiatore aveva così modo di ristorarsi e acquistare il neces-
sario per proseguire il proprio cammino. Formaggi, olio, pane,
panni di lana caldi: questi erano i migliori prodotti che la città
poteva offrire al passante, come mostrano le attività rinvenute
all’interno delle mura, sempre lungo il decumano, in quella che
potremmo definire la zona produttiva del centro urbano, nei
pressi di Porta Benevento.
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