Page 24 - .: Il Giornale di Santa Cristina di Sepino :.
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La mia nuova infanzia

                                               La cosa che amo di più al mondo è il tempo. Non quel tempo inesorabile      e di pallone sul cemento, di ginocchia sbucciate, di pizze per cena
                                               che passa e fa diventare vecchi senza che lo vogliamo, e nemmeno quel       e di cornetti in piena notte, di notti confuse con il giorno, di albe
                                               tempo che dicono faccia guarire dalle più grandi ferite, dai dolori del     dietro al campanile, di bagni nel fiume, di musica intorno al fuoco,
                                               cuore, quel tempo a cui non ho mai creduto. Io amo il tempo per             di risate e di pacche sulle spalle, di abbracci, di urla, di spaghetti
                                               me, quello libero, quello vuoto da riempire con le sole cose che mi         alle tre di notte, di volersi bene davvero. Questo è Sepino. È un
                                               fanno stare bene, quello che non è mai abbastanza, quello degli            paese che non si può capire, che non si può spiegare, è un paese
                                               amici in piazza, delle parole di carta, della voce che esce dallo stereo,  che bisogna fare la valigia, prendere la moto e partire, così come
                                               quello dei pensieri sotto le stelle, dei sogni sul cuscino. Quello che     ho fatto io. E nemmeno così lo si capisce poi tanto. Sepino è la bel-
                                               non c'è mai. Io credo che se una persona possiede quel tempo,                lezza, è il mio sangue fatto di pietra, di acqua, di montagne, è la
                                               allora possiede tutto; non esiste una ricchezza più grande. E
                                               quest'estate ce l'ho finalmente fatta, ho avuto quel tempo,                       sincerità. L'estate che ho trascorso è stata la più bella e la più
                                               quello giusto. Ho fatto la valigia, ho preso la moto e sono                          vera che io abbia mai vissuto, è stata il cerchio chiuso di
                                               partito. Da molti anni desideravo trascorrere un'intera                                 una vita aperta, il piede che si appoggia dopo essere
                                               estate a Sepino, a casa mia, lontano dai pensieri della vita                             stato in bilico per secoli. L'estate che ho trascorso è
                                               di sempre, dallo stress dei doveri, da un futuro da affer-                                 stata un sogno durato tre mesi, un amore di mamma,
                                               rare a tutti i costi. Mi sono immerso tra amicizie di sangue                              la mia nuova infanzia a ventinove anni.
                                                                                                                                                                                 Marco De Bernardo

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